La storia
Lanzarote dista quasi
2.000 km da Madrid
e poco più di 100 dall’Africa.
Dirimpettaia del Marocco,
è la quarta isola dell’arcipelago spagnolo
delle Canarie.
Conosciuta già in epoca romana, ma lasciata vivere a sé, viene toccata nuovamente da Lanzarotto Malocello nel 1312 che la battezza a suo nome e somiglianza.
Anche se i guanci, la popolazione nativa dell’isola, lo cacciarono definitivamente dopo una ventina d’anni.
Allontanato un ospite ‘autoinvitato’, nel 1402 ne arrivò un altro:
Jean de Béthencourt, il normanno, la colonizzò per poi prendere anche Fuertevenutra.
Il vero padrone indiscusso dell’isola, però, si chiama Timanfaya, il vulcano.
Il Timanfaya mostrò la sua potenza dal 1730 al 1736 e il suo fuoco si scaraventò su tutta Lanzarote.
L’eruzione fu devastante, ma da questa espressione della Natura l’isola raggiunse la sua consapevolezza; libera, così, di percepire e vivere i quattro elementi vitali: acqua, aria, terra, fuoco.
Spoglia di tutto il resto si vestì solo del suo fascino: una distesa di lava nera che ricopre la pelle di una terra un tempo meno dura, ma meno coerente con il suo cuore di fuoco puro.
